La diffusione di foto, video e audio alterati, nota con il termine inglese deepfake, sta creando sempre più dubbi sulla veridicità dei contenuti che consumiamo online ma non solo. Infatti, se prima erano solo i politici e i personaggi pubblici a doversi preoccupare del fenomeno dei deepfake (e della grave disinformazione che di conseguenza si riversa sul grande pubblico), ora non è più così perché il fenomeno è molto più diffuso.
I file multimediali alterati si muovono sempre più velocemente soprattutto perché è sempre più facile manipolarli. Ci illudiamo che questa sia una tecnologia lontana, troppo all'avanguardia per interessarci personalmente, e fino a qualche anno fa lo era. Oggi, invece, si può modificare una foto con un tocco, senza nemmeno dover ricorrere a un'applicazione esterna, basta possedere uno smartphone.
L'FBI e l'Europol: il deepfake non è più solo in politica
Il Sole 24 Ore fa luce sulla questione riportando alcuni dati allarmanti condivisi dall'FBI. Purtroppo i deepfake arrivano nelle aziende attraverso le candidature e i colloqui online, ma soprattutto si diffondono per reati ben più gravi e preoccupanti che alimentano frodi, pornografia e pedopornografia. Consigliamo vivamente di leggere questo articolo per saperne di più su questo argomento.
Si prevede quindi un'epoca in cui non sarà più possibile distinguere il vero dal falso; è sempre più condivisa da filosofi e pensatori l'idea che stiamo vivendo in un mondo di post-verità, dove tutto può essere falsificato, contestato o letto al contrario. A questo proposito troviamo il commento di un ricercatore esperto di IA, Alex Champanard, nell'articolo sopra citato:
"Tutti dovrebbero sapere quanto velocemente le cose possono essere falsificate al giorno d'oggi con questa tecnologia: il problema principale è che l'umanità potrebbe cadere in un'era in cui non è più possibile determinare se il contenuto di un media corrisponde alla verità."
Nuove tecnologie contro tecnologie ancora più recenti
Tuttavia, è sempre nella tecnologia che possiamo trovare la soluzione. Quando si cerca di contrastare il fenomeno del deepfake, di solito ci si concentra sullo sviluppo di strumenti in grado di rilevare ciò che è reale e ciò che è falso.
Tuttavia, il risultato è una lotta impari tra tecnologie simili, come appunto l'intelligenza artificiale, e di conseguenza una vittoria indiscussa dei contenuti manipolati. Per queste e altre ragioni, ci siamo chiesti come contrastare il problema: si sa che prevenire è meglio che curare, quindi perché non può essere così anche per la tecnologia?
Soluzioni di cybersecurity a portata di mano
Stiamo parlando di una soluzione che è praticamente già nelle nostre mani: lo smartphone, abbinato però a un metodo di acquisizione conforme alle linee guida internazionali sulla cybersecurity. Sembra difficile, ma in realtà non lo è. Questo metodo rende il contenuto del nostro file autentico e, soprattutto, impossibile da modificare, in modo che il contenuto possa essere riconosciuto come valido e incontestabile. Questo metodo si chiama TrueScreen.
Come funziona?
È un'applicazione per smartphone e tablet in grado di rendere indiscutibili tutti i nostri file multimediali, garantendone l'autenticità e l'immodificabilità. Non protegge solo i contenuti, ma anche chi spesso deve affidarsi a una foto per testimoniare fatti o eventi.
Stiamo parlando di una tecnologia molto raffinata ma accessibile, pensata per tutti e quindi resa semplice e intuitiva. L'interfaccia è quella a cui siamo già abituati prima di scattare una foto, registrare un video o un audio: